Chair_ One, Magis 2003
Konstantin Grcic è tra i designer contemporanei più influenti a livello internazionale.
Nei suoi progetti fonde essenzialità formale e funzionalismo tutto unito a citazioni di prodotti storici e ad una costante ricerca sui materiali e sull’innovazione tecnologica.
La sua formazione da ebanista alla John Makepeace School e gli studi di design al Royal College of art di Londra hanno fatto si che a soli 26, tornato a Monaco, fondasse lo studio “Konstantin Grcic industrial design (KGID)“.
Nel 2001 vince il premio Compasso d’Oro per May Day, la lampada prodotta da Flos a partire dal 1999.
Prodotta da Magis un’azienda a conduzione familiare italiana player mondiale nel campo del design, Chair_One nasce nel 2003.
E’ un telaio, uno scheletro, una struttura.
Un prodotto tanto ermetico quanto evocativo poiché fa appello alla nostra memoria. Infatti, ognuno può trovare nella propria memoria e nelle proprie esperienze il significato delle sue forme.
Alcuni ci vedono il casco del cattivo di Guerre Stellari, Dart Vander, altri ci vedono le strutture reticolari degli edifici.
Insomma, guardando Chair_One ognuno è libero di viaggiare nella propria mente e fare appello alla pareidolìa senza doversi sentire giudicato.
La verità è che lo stesso Grcic, nel progettare la sedia si è ispirato a qualcosa molto legata ai ricordi di ogni bambino : un pallone da calcio.
Qui forma e funzione si rispettano, collaborano e appaiono unitamente intellettuali ed umoristiche.
Difatti, Il disegno dal tratto pulito e lineare, ne riproduce lo schema, utilizzando superfici piane assemblate ad angolo l’uno verso l’altra, creando la forma tridimensionale arrivata a noi.
Chair_ONE è costruita proprio come un pallone da calcio: una serie di piani piatti assemblati ad angolo tra loro, creando la forma tridimensionale. Penso che il mio approccio sia stato un misto di ingenuità e schiettezza.
Data la possibilità di lavorare con la fusione di alluminio ho pensato che avrei dovuto portarla fino in fondo. Più lavoravamo sui modelli più imparavamo a comprendere la logica strutturale dietro ciò che stavamo facendo.
Quello che era iniziato come un semplice schizzo, una serie di modelli in cartone, prototipi, è ora una vera sedia.
Konstantin Grcic
Anche in questo caso Grcic riesce ad inventare un’estetica nuova: triangoli isosceli disposti asimmetricamente e combinati alla potenzialità dell’alluminio pressofuso.
Tutti i suoi prodotti sono infatti caratterizzati da un’attenta ricerca nella storia del design e dell’architettura e dalla passione del designer per la tecnologia e i materiali.
Questa seduta sorprende per la sua comodità a dispetto dell’apparenza fredda, distaccata ed intransigente.
E’ un ibrido di caratteristiche geo-comportamentali di Germania, Inghilterra ed Italia.
Il suo design è importante proprio perché si tratta del primo telaio da sedia al mondo realizzato in alluminio pressofuso.
La pressofusione è una sorta di versione 2.0 a della più semplice tecnica manuale della colata in sabbia o in conchiglia.
Ma invece di versare la lega di metallo fuso in una cavità ricavata nella sabbia, il metallo è introdotto all’interno di costose matrici di acciaio inossidabile di alta precisione e spesso molto complesse.
Il tutto ad una pressione variabile tra 140 e 1400 bar.
Ad esempio, la pressofusione è oggi tra le tecnologie più diffuse al mondo per la realizzazione di componentistica meccanica in leghe metalliche leggere.
Permette infatti un notevole abbattimento dei costi delle lavorazioni meccaniche mantenendo ugualmente standard di precisione elevatissimi.
E’ molto interessante quindi che un procedimento di questo tipo sia stato applicato alla creazione di un telaio di una sedia.
Prima di lui, il designer inglese Ernest Race crea, nel 1945, le prime componenti di mobili in alluminio fuso per realizzare le gambe della sua sedia BA.
Dopo Race, negli anni’50 anche i coniugi Eames e Saarinen si cimentarono con la pressofusione per la realizzazione di componenti girevoli per i tavoli.
Insomma, c’è proprio tanta storia in questo pezzo di design contemporaneo!
La differenza è nel fatto che il design di Grcic si serve del procedimento della pressofusione per le gambe ma anche per la seduta e lo schienale della sedia.
Oltre a ciò la genesi della forma, o meglio l’iter progettuale è totalmente affidato al digitale.
La sua struttura benché dall’apparenza spoglia si basa su considerazioni di natura ergonomiche. Riesce infatti ad avvolgere il corpo accogliendolo perfettamente.
La sedia fa parte di una collezione chiamata Family_One.
Questa comprende la versione a quattro gambe, impilabile, con ordinate sezioni rettangolari e gambe in alluminio che ne consentono l’impiego in ambienti interni e esterni, oltre a tavoli e sgabelli da bar.
Ma alla stessa famiglia appartiene anche la versione con base a tronco di cono in cemento con seduta girevole.
Ed è proprio questa versione che oggi mi ispira il collegamento musicale, e non devo andare molto lontano nel tempo.
Basta voltarsi a guardare un video diretto da Ray Kay ed Anthony Mandler nel 2008.
Si tratta di Poker Face il singolo di Lady Gaga, secondo estratto da The Fame il primo album in studio della cantante statunitense.
La canzone, nello specifico, è caratterizzata da sonorità electropop e dance, molto simili al precedente singolo Just Dance, ma con un tono musicale più dark.
Come per l’ispirazione di Grcic, anche qui ritroviamo un’evocazione storica. La ripetizione Mum-mum-mum-mah! infatti prende origine dal brano Ma Baker dei Boney M del 1977.
Quindi, oggi si viaggia nella contemporaneità, tra le sonorità up-tempo, dark ed electropop del brano di Lady Gaga e comodamente seduti sulla sedia di Konstantin Grcic.
O sull’ elmo di Dart Vander, come dir si voglia.
Buon ascolto!